Antologica

Gubbio - Chiesa di Santa Maria dei Laici - 2014

Antologica, 2014

GUBBIO – Sabato 5 aprile alle ore 18.00, all’interno della chiesa di Santa Maria dei Laici in piazza Quaranta Martiri, è stata inaugurata la mostra antologica del maestro napoletano Pippo Borrello, che ha esposto in sedi prestigiose in Italia e all’estero in Spagna, Germania, Austria, Irlanda, Brasile e Singapore.

Il maestro Borrello e la mostra, che rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 27 di aprile, ogni venerdì, sabato e domenica, dalle ore 10 e 30 alle 13 e dalle ore 15 alle 18, sono stati presentati al pubblico da Catia Monacelli ed Elisa Polidori delPolo Museale Diocesano di Gubbio.
Nell’antica Chiesa di Santa Maria dei Laici, Pippo Borrello espone quindici opere, tra le più rappresentative, che segnano in un unico colpo d’occhio l’intero cammino artistico del maestro, dai ritratti celebri alle tematiche marine, fino agli omaggi allo sport con i cavalli in corsa.

“Tutte le sue opere – hanno affermato all’unisono Catia Monacelli ed Elisa Polidori – sono attraversate come da un invisibile flusso vitale che scompiglia, diluisce e fluidifica le forme e le geometrie, il dato oggettivo è perduto nella pennellata rapida e veloce senza ripensamenti. Un segno che mantiene tutta la sua forza evocativa, spinto verso un turbine di colori e riflessi, che dal mare giungono ad esso e sembrano voler tornare”.

Breve intervista
“Sono nato a Posillipo – ci ha confidato il maestro Pippo Borrello – dove, nel dopoguerra, venivano numerosi artisti italiani e stranieri a dipingere questo straordinario mare e tutta la scogliera. Io, che all’epoca ero un bambino, li vedevo arrivare con i pennelli e le tele alle nove di mattina e tornarsene a casa prima di pranzo. Perché, chiesi un giorno a uno di questi artisti, ve ne andate dalla scogliera così presto? E lui mi rispose: perché dobbiamo terminare il quadro con questa luce, con questo sole. Da quel momento iniziò il mio percorso artistico nel mondo dell’arte”.

Che cos’è la pittura per lei? Abbiamo chiesto al maestro Borrello. “Per me la pittura è qualcosa di intimo. Nel corso della mia vita ho avuto grossi problemi di salute, ma i medici mi hanno sempre ripetuto: dipingi, perché dipingere ti fa bene”.

Come definirebbe la sua arte? “Sono un pittore figurativo. L’astratto non esiste, perché nell’astratto è contenuto qualcosa di figurativo”.

Quali valori ispirano il suo modo di dipingere? “Ho bisogno di cose che mi emozionino, che mi facciano sentire più che vedere. Così nascono i miei quadri”.

Francesco Caparrucci